Descrizione
Con la consegna dei lavori di scavo archeologico per l’avvio del secondo Lotto di completamento dell'intervento di recupero funzionale del Teatro Romano, giovedì 5 settembre ha preso il via una fase decisiva dell’intero progetto.
Dopo la demolizione dei due Palazzi Adamoli e Salvoni, operazione che di fatto ha liberato il teatro, ora il progetto vive la fase che condurrà alla conclusione la cui finalità è di restituire il teatro alla città di Teramo, ma anche all’Abruzzo, con un'opera che ha una valenza nazionale, che entrerà nella rete dei pochi teatri romani rifunzionarizzati.
A seguito di apposito stralcio esecutivo, verranno anticipate una parte delle attività di scavo archeologico e consolidamento del City Hub già previste nel progetto definitivo ed utili alla più efficace definizione della restante parte di progetto. Inoltre verrà realizzato un cantiere pilota per testare le tecniche di intervento sui materiali in parte già previste nel progetto definitivo ed in parte offerte in sede di gara, al fine di calibrare con precisione l’intervento di restauro materico su tutte le superfici. Nel frattempo si sta procedendo alla stesura dell’esecutivo riferibile alle restanti porzioni di progetto.
Alla presentazione della nuova fase dei lavori, con il Sindaco e l’Assessore Marco Di Marcantonio, sono intervenuti, nel corso di una conferenza stampa, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, la Soprintendente ai Beni Archeologici di L’Aquila e Teramo Cristina Collettini, per la Fondazione Tercas l’avv. Luca Scarpantoni e Piero Chiarini di Teramo Nostra, oltre ai tecnici progettisti e rappresentanti dell’associazione di imprese che realizzeranno l’opera. Ad assistere consiglieri regionali comunali e provinciali e il Direttore Generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia.
L’opera gode del finanziamento iniziale di 4 milioni di euro ripartiti tra Ministero dei Beni Culturali,, Fondazione Tercas e Regione Abruzzo cui si sono aggiunti 7.750.00 dal CIS e 7.660.000 ex PNRR.
Poco più di mille giorni sono previsti dal cronoprogramma ed è prevista anche una costante e innovativa attività di comunicazione, una sorta di “cantiere parlante”.
Ulteriori risorse consentiranno di ricucire il teatro con il resto della città in uno spazio recuperato dalla riqualificazione del Mercato coperto e dell’Istituto Braga in un'area che ovviamente sarà caratterizzata da forte sviluppo di carattere culturale: un centro nevralgico non soltanto per Teramo ma per l'intero territorio nazionale.