Descrizione
Si è riunito il Comitato ristretto dei sindaci, in forma allargata con l’obiettivo di illustrare ai sindacati l’idea progettuale per il rilancio dei servizi sanitari in provincia di Teramo, elaborata dalla Asl.
Il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia ha sintetizzato a sindaci e sindacati il piano strategico. “Un piano che ha l’obiettivo di creare una forte sinergia fra ospedale e territorio”, ha dichiarato Di Giosia, “con la costruzione di un ospedale nuovo che guarda ai prossimi 40 anni, altamente tecnologico e riservato solo ai casi acuti, da 500 posti letto ampliabili a 600, oltre a tre ospedali spoke, ognuno con una propria specializzazione e vocazione. Ma anche con una sanità territoriale forte, il cui perno sarà la Città della salute che sarebbe realizzata al Mazzini, se questo non sarà scelto come sede del nuovo ospedale”. La Città della salute ospiterebbe tutti i servizi territoriali con ambulatori medici, radiodiagnostica, laboratori analisi, un ospedale di comunità ma anche un centro riabilitativo e tanto altro ancora. Un’idea progettuale su cui i sindacati hanno espresso apprezzamento e assenso di massima, con alcuni distinguo e una serie di suggerimenti.
Il sindaco di Teramo e presidente del Comitato ristretto dei sindaci ha tirato le conclusioni della riunione: “Usciamo da questo incontro con una consapevolezza condivisa, manifestata in tutti gli interventi: dobbiamo far fronte comune, con responsabilità e fiducia, e misurare la proposta della Asl che ha presentato un piano strategico come mai era stato fatto prima. Dobbiamo perciò misurare la forza e l’attendibilità di un percorso nuovo, che prospetta il futuro della sanità teramana per i prossimi 50 anni. Le istituzioni ed i sindacati, rappresentano la comunità e i contributi sono stati fondamentali per l‘assunzione di responsabilità e produrre una visione condivisa e non di corto respiro. Ci troviamo in una fase storica, in cui esiste la possibilità di ricorrere a risorse da diverse fonti; ecco perché è irrinunciabile misurarci con il progetto della Asl, in quella che dee essere considerata come la sede istituzionale e sociale nella quale tale confronto trova albergo. Siamo nel momento della decisione, nell’interesse della qualità dell’offerta sanitaria della nostra provincia. Se riusciamo a strutturare quanto emerso e cioè un patto istituzionale e sociale che abbia la forza di garantire e rappresentare tutta la filiera politica, istituzionale e sociale, saremo in grado di dare certezze ai cittadini. E’ poi ineludibile partire da una punto: rafforzare la dimensione provinciale della discussione, evitando le questioni localistiche che rischiano di condannare anche questa stagione a quella della non decisione”.