Descrizione
Presentato, dal Comune e dalla Teramo Ambiente, il progetto per l’abbattimento dell’inceneritore a Carapollo. Entro la metà del mese di dicembre, sarà pubblicata la gara per la sua rimozione. L’operazione, di circa 4 milioni di euro, è interamente coperta da finanziamenti pubblici.
Accanto alla rimozione dell’inceneritore, verrà realizzato il biodigestore, uno dei progetti più rilevanti a livello provinciale nel quadro della transizione ecologica finanziata dal PNRR. Grazie a un’operazione costruita con Cassa Depositi e Prestiti, il Comune ha ottenuto la copertura finanziaria integrale dell’opera. Il biodigestore servirà l’intera provincia, colmando una carenza impiantistica storica. L’impianto sarà pubblico al 100%, gestito da soggetti pubblici e finanziato con risorse interamente pubbliche. La gara sarà bandita entro la fine dell’anno.
L’amministrazione sottolinea l’assenza di ritardi amministrativi: quando è arrivato il finanziamento PNRR, il progetto non era ancora esistente; è stato costruito interamente dal Comune e dai tecnici Team. La complessità dell’opera, insieme agli adeguamenti progettuali richiesti dagli Enti riuniti nella conferenza dei servizi, ha portato a un incremento dei costi fisiologico e dovuto esclusivamente al miglioramento del progetto.
Il Sindaco D'Alberto assicura che l’operazione non avrà alcun impatto sulla Tari. Al contrario, il nuovo biodigestore consentirà di mantenere tariffe di smaltimento molto più basse della media regionale, con una riduzione dei costi per i cittadini.
Teramo punta a consolidare un modello interamente pubblico: dalla rimozione dell’inceneritore alla realizzazione del biodigestore, fino all’ipotesi – già avanzata dal sindaco – di una società multiservizi unica per rifiuti e acqua a livello provinciale. Il progetto va nella direzione di rafforzare la capacità impiantistica pubblica e costruire un sistema più efficiente, sostenibile e in grado di garantire autonomia territoriale.
“Finalmente – sottolinea il Sindaco – restituiamo alla città un contesto ambientale dignitoso e sicuro. Questo intervento porterà benefici ambientali, sanitari ed economici alla comunità”.
Iil presidente della Team, Sergio Saccomandi, ricorda che Teramo può vantare dati di raccolta differenziata tra i migliori d’Italia:
• 80% nel 2024, certificato; 72% l’anno precedente.
“Per anni abbiamo avuto questo ecomostro senza che ne venisse programmato lo smantellamento. Chi frequenta ogni giorno l’area, si trova davanti un impatto visivo e ambientale fuori luogo e fuori tempo. Sapere che sarà finalmente rimosso è un segnale positivo per la città”. Saccomandi rimarca come l’azienda, nonostante l’assenza di impianti sul territorio, sia riuscita a mantenere costi Tari nella media abruzzese e livelli di efficienza tra i più alti della regione.
Per il Comune, è l’avvio della cittadella dell’economia circolare, un hub impiantistico moderno, sicuro e finalmente coerente con le performance della città nella raccolta differenziata.
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Ultimo aggiornamento: 4 dicembre 2025, 17:36